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Indice del manuale di contabilità |
Sui programmi gestionali le registrazioni non iva, salvo automatismi, si registrano esattamente come si farebbe su carta.
Premendo nuova riga si accederà ad una schermata come la seguente da cui sarà possibile inserire nuovi conti ed importi.
I software gestionali posseggono automatismi e semplificazioni per la gestione delle partite aperte1 e dei pagamenti.
Registrando una fattura, sia essa attiva o passiva, potremo impostare (o no) una o più scadenze con uno o più mezzi di pagamento.
Queste verranno riassunte automaticamente in tabelle con la quale è possibile interagire e da cui poter registrare i pagamenti e chiudere così le partite aperte.
Una buona schematizzazione delle partite aperte e delle scadenze aiuta l’imprenditore nella gestione dei flussi di cassa.
Un altro vantaggio risiede nella mera gestione delle partite aperte più complesse con, ad esempio, più scadenze su una fattura.
Di seguito riportiamo uno screenshot dello scadenzario e partite aperte (relativo alle scadenze attive) di WinCoge2.
Cliccando su conferma riga il programma creerà la registrazione del pagamento, è possibile effettuare più pagamenti di seguito.
Qui sotto due esempi di registrazioni:
Nel secondo screenshot si nota descrizione che in questo caso è inserita automaticamente e dice “a salto fattura…del…”:
Sui programmi gestionali è possibile creare dei “codici di pagamento2” in modo da creare delle scadenze automatiche direttamente al momento della registrazione delle fatture. In Appendice D.5 Codici pagamento le schermate di WinCoge2.
Ri.Ba è l’acronimo di “Ricevute Bancarie” ed è un documento che attesta la somma che il debitore deve al creditore.
Emessa la fattura, il creditore può compilare una RiBa (anche tramite internet) e spedirla alla propria banca, che a sua volta la spedirà all’istituto di credito del debitore3. Ricevuto l’avviso il debitore paga alla propria banca il dovuto.
Il creditore può limitarsi a presentare la Ri.Ba in banca o può chiederne un anticipo.
Ri.Ba all’incasso
Esistono svariati metodi per la registrazione in partita doppia delle Ri.Ba, qua riporteremo la più semplice.
Con la seguente scrittura si registra la presentazione della RiBa in banca e quindi lo storno del credito verso cliente e l’apertura della RiBa.
Un volta che il cliente ha pagato la scrittura sarà la seguente:
Ri.Ba allo sconto
Le Ri.Ba possono essere usate come garanzia per prestiti bancari.
In questo caso si può utilizzare un conto chiamato Ri.Ba allo sconto. Le Ri.Ba in portafoglio presentate come garanzia alla banca vengono così girate in un conto chiamato “Ri.Ba allo sconto”.
In questo caso la banca accrediterà l’importo su un conto transitorio per poi girarlo sul conto ordinario dell’impresa.
Al pagamento delle riba dovremo chiudere il conto transitorio su cui avevamo annotato il prestito ed il conto “RiBa in portafoglio”:
Nel primo paragrafo procederemo ad una breve introduzione delle Immobilizzazioni e delle loro sub-categorie; in seguito verranno analizzate separatamente le operazioni di acquisto ed ammortamento da quelle di vendita (chiamate anche alienazioni o dismissioni) soffermandosi sulle plusvalenze e sulle minusvalenze.
Le scritture, che solo in parte sono normali registrazioni iva, non presentano particolari differenze tra la teoria (le registrazioni su carta) e la pratica.
L’ultimo paragrafo è incentrato sulla gestione dei registri cespiti informatizzati.
Le immobilizzazioni, di cui fanno parte i cespiti, rappresentano in contabilità costi pluriennali cioè costi che non sono di competenza di un solo esercizio, ma che verranno ammortizzati in più anni. Sono degli impieghi di denaro (degli investimenti), un costo che, una volta sostenuto, darà benefici per più anni.
Esistono tre categorie di immobilizzazioni: materiali, immateriali e finanziarie. Le prime sono i beni tangibili e con le seconde, che raggruppano brevetti, marchi, costi di ricerca e sviluppo, pubblicità ecc., vengono definite “cespiti”; le immobilizzazioni finanziarie, invece, sono gli investimenti di medio lungo periodo.
Le immobilizzazioni materiali e le immateriali vengono anche definite come immobilizzazioni tecniche.
L’acquisto di immobilizzazioni tecniche è una registrazione IVA che avviene con regolare fattura:
Conto |
Sezioni |
|
Dare |
Avere |
|
Automezzi |
20.000€ |
|
Iva a Credito |
4.400€ |
|
Debiti v/fornitori |
|
24.400€ |
Il costo pluriennale va ripartito nei vari esercizi fino all’esaurimento dei benefici nell’azienda. È, infatti, ragionevole pensare che nel tempo il cespite si usuri o perda valore per obsolescenza.
Secondo le norme civilistiche l’azienda può scegliere liberamente in quanto tempo ammortizzare il bene. A fini fiscali, invece, occorre attenersi alle indicazioni delle tabelle che l’erario emette di anno in anno con su scritto la quota di ammortamento per ogni bene. Alla luce di ciò la maggior parte delle aziende ammortizza i beni direttamente con le quote fiscali.
In contabilità effettueremo questa scrittura:
Conto |
Sezioni |
|
Dare |
Avere |
|
Ammortamento automezzi |
2.000€ |
|
Fondo ammortamento automezzi |
|
2.000€ |
Il conto Ammortamento automezzi accoglie in dare una variazione economica negativa.
Il conto Fondo Ammortamento Automezzi è una rettifica di valore indiretta al conto Automezzi, accoglie in avere una variazione economica positiva, in bilancio rettificherà il valore delle immobilizzazioni.
I cespiti di valore inferiore a 516,46€ possono essere ammortizzati interamente nel primo anno e la loro indicazione nel Libro Cespiti non è obbligatoria (nel caso di ammortamento per intero).
L’ammortamento fa parte di una serie di scritture contabili da effettuare a fine anno dette “scritture di rettifica” che vedremo più a fondo nel capitolo 1.
A fronte di una vendita di immobilizzazioni occorre effettuare il seguente calcolo:
|
Segno contabile |
|
Costo Storico Automezzo |
20.000 |
Dare |
Fondo Ammortamento Automezzo |
17.000 |
Avere |
Valore Residuo |
2.000 |
Dare |
Valore Realizzo |
3.000 |
Avere |
Plusvalenza |
1.000 |
Avere |
L’automezzo è stato venduto ad un valore superiore rispetto a quello contabile generando così un ricavo, che chiameremo “Plusvalenza”.
In contabilità dovremo fare una registrazione iva, in questo caso di 3.000€ e due registrazioni non iva: lo storno del fondo ammortamento dal costo storico e la registrazione della plusvalenza. .
Registrazione iva:
Automezzi |
|
Costo storico 20.000€ |
3.000€ valore realizzato |
17.000€ Saldo |
Registrazione plusvalenza:
Automezzi |
|
Costo storico 21.000€
|
3.000€ valore di realizzo 17.000€ fnd. amm.- plus4 |
Saldo 0€ |
0€ Saldo |
Nel caso che il “valore di realizzo” fosse minore del “valore residuo” allora avremo una minusvalenza:
|
Segno contabile |
|
Costo Storico Macchinario |
10.000 |
Dare |
Fondo Ammortamento Macchinario |
2.000 |
Avere |
Valore Residuo |
8.000 |
Dare |
Valore Realizzo |
7.000 |
Avere |
Minusvalenza |
1.000 |
Dare |
Macchinari |
|
Costo storico 10.000€ |
7.000€ valore realizzato |
3.000€ Saldo |
Macchinari |
|
Costo storico 10.000€ |
7.000€ valore di realizzo 2.000€ storno fnd. amm. 1.000€ minusvalenza |
Saldo 0€ |
0€ Saldo |
Il registro beni ammortizzabili è un documento obbligatorio e da stampare una volta l’anno.
Esso contiene l’elenco delle immobilizzazioni col dettaglio del loro costo storico, degli ammortamenti e delle dismissioni.
Su WinCoge2 la gestione del registro cespiti è indipendente dalla contabilità e divisa in tre funzioni: archivio cespiti e ammortamenti, stampe cespiti e registro beni ammortizzabili, categorie cespiti.
Sul software a nostra disposizione si agisce direttamente sull’archivio mediante la “Scheda Ammortamento”. Poter usufruire di una chiara e semplice tabella permette agli utenti di sfruttare sia i vantaggi delle operazioni tenute a mano che i vantaggi derivanti dall’utilizzo di sistemi informatizzati, senza che, come spesso accade, il software complichi la vita agli utenti.
Tramite la scheda ammortamento è possibile inserire il costo storico e via via tutti gli ammortamenti fino alle dismissioni. La scheda mostra schematicamente lo storico delle operazioni sul cespite oltre ad altri valori calcolati in automatico quali il fondo ammortamento, il valore residuo eccetera.
I cespiti vanno inseriti in apposite categorie che devono essere adattate alle esigenze dell'azienda, a seconda del tipo di attività svolta secondo le classificazioni ministeriali.
Un atro vantaggio derivante dall’utilizzo di un gestionale risiede nelle molteplici opzioni di stampa, dall’ordinamento dei cespiti alla scelta delle categorie da stampare ai tipi di stampa previsti nel programma.
La contabilizzazione delle retribuzioni è complessa.
La prima scrittura che proponiamo è quella da effettuare nel caso si versassero degli acconti:
Di seguito troviamo le scritture Per contabilizzare i salari e gli stipendi.
Rilevamento oneri sociali
Liquidazione degli stipendi
Pagamento salari
Versamento a Inps e ritenute con F24
Imputazione costo inail che sarà pagato durante il prossimo esercizio scrittura da effettuare il 31/12 (rif.6.1 Scritture di integrazione)
Il “castelletto di sconto” è una forma di finanziamento.
La banca lo concede a fronte dei crediti che l’impresa presenta come garanzia e di una certa commissione o interesse.
Il “castelletto” la quantità massima di denaro che la banca concede all’azienda ed è calcolato in base al tasso di rischio ed ai flussi della stessa. I crediti presentati alla banca si dicono presentati “allo sconto”.
L’impresa potrà perciò presentare crediti allo sconto (ad esempio Ri.Ba) per ricevere prestiti fino al “castelletto”.
Se il creditore non pagherà la banca si rivarrà sull’impresa.
Questo tipo di finanziamento è particolarmente utile alle aziende per gestire i flussi di cassa ed evitare di avere molti crediti e poche entrate.
Il factoring non è propriamente una forma di finanziamento bensì un contratto tramite la quale l’azienda si impegna a cedere tutti i suoi crediti ad un soggetto denominato “factor” in cambio di servizi.
I servizi possono essere svariati a partire dalla gestione e l’incasso dei crediti all’assistenza legale per il recupero crediti, all’anticipo su crediti e così via.
Esistono due tipi di factoring: pro-soluto e pro-solvendo.
Il primo presuppone che il “factor” si assuma il rischio di credito e, quindi, che non chieda la restituzione degli anticipi, con il pro-solvendo, invece, il rischio rimane dell’azienda. Contabilmente non vi sono differenze significative.
Di seguito l’esempio delle scritture relative ad un ipotetico credito verso il cliente “X”:
Conto |
Sezioni |
|
Dare |
Avere |
|
Crediti v/factors |
10.000€ |
|
Crediti v/cliente X |
|
10.000€ |
Dopo aver ceduto il credito al factor l’azienda decide di farsi anticipare 6.000€:
Conto |
Sezioni |
|
Dare |
Avere |
|
Banca c/c |
5.650€ |
|
Commissioni passive |
150€ |
|
Interessi passivi(anticipati) |
200€ |
|
Crediti v/factors |
|
6.000€ |
Il cliente “X” paga il credito al factor che a sua volta gira l’importo sul conto corrente dell’azienda.
Conto |
Sezioni |
|
Dare |
Avere |
|
Banca c/c |
4.000 |
|
Crediti v/factors |
|
4.000 |
I mutui sono degli accrediti in conto corrente rimborsati a rate.
Apertura mutuo:
Rata mutuo:
Per mezzo del leasing è possibile usufruire di un cespite pagando di anno in anno un canone all’azienda per un periodo di tempo prestabilito. Al termine si sceglierà se riscattare il bene pagando un prezzo, anch’esso prestabilito, o restituirlo al locatore.
Esistono vari tipi di leasing e modi di registrarli, di seguito si riporta il leasing “finanziario” con “metodo patrimoniale” è il metodo più semplice le cui registrazioni si limitano ai canoni ed all’eventuale riscatto: normali registrazioni iva.
“Beni in leasing” e “Cedenti beni in leasing” sono conti d’ordine e sono come note a piè di pagina, non hanno nessuna rilevanza contabile, ma sono utili a ricordare l’ammontare del debito verso la società di leasing.
L’IRES è un’imposta che grava sulle società di capitali, l’IRAP grava indifferentemente su tutte le società; entrambe hanno due scadenze che coincidono: 30 giugno e 30 novembre, rispettivamente saldo anno precedente ed acconto anno in corso.
30 Giugno
Pagamento saldo IRES:
Pagamento saldo IRAP:
30 Novembre
Pagamento acconto IRES:
Pagamento acconto IRAP:
In seguito (6.1.5 La liquidazione annua delle imposte dirette) vedremo le scritture di rilevazione IRES ed IRAP d’esercizio da redigere a fine anno.
Nel caso ristrutturassimo5 un credito o ci rassegnassimo a non riceverne più il corrispettivo avremmo di fatto una perdita su crediti.
La scrittura, nel caso di recupero parziale, è la seguente:
La registrazione nel caso non recuperassimo alcunché è facilmente immaginabile.
Più avanti vedremo l’esistenza di fondi creati appositamente per anticipare eventuali perdite su crediti6.
1 Le “partite aperte” sono quelle fatture non ancora pagate e quindi tutti i debiti e crediti non ancora chiusi.
2 È possibile impostare il codice di pagamento direttamente sull’anagrafica clienti fornitori.
3 Si dice in tal modo di effettuare una certa pressione mediante la “domiciliazione bancaria”.
4 Storno fondo ammortamento 18.000€ meno plusvalenza di 1.000€.
5 Accordo bilaterale sul pagamento di parte del debito
6 6.2.4 Fondo Svalutazione crediti e 6.2.5 Fondo rischi su crediti